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Il progetto della banca dati dei proverbi del Giusti

Il progetto di informatizzazione dei Proverbi di Giusti inizia con la schedatura dei manoscritti autografi conservati presso l’Accademia all’interno dell’Archivio Digitale di Crusca , prosegue con la digitalizzazione delle relative carte, la trascrizione e l’edizione critica per cura di Elisabetta Benucci e la progettazione e realizzazione di una banca dati dei proverbi che, a quelli raccolti nei due manoscritti presenti in Archivio (indicati come manoscritto A e manoscritto B), affianca anche quelli delle edizioni uscite a stampa per cura di Gino Capponi nel 1853 e nel 1871 .

La banca dati dei Proverbi di Giusti prevede la consultazione delle quattro versioni dei proverbi (i 2.630 del manoscritto A, i 2.888 del manoscritto B, i circa 9.000 dell’edizione Capponi del 1853 e i circa 11.500 dell’edizione Capponi del 1871), sia per immagini sia nella trascrizione elettronica del testo, con una parallelizzazione di versioni diverse di uno stesso proverbio.

Il consultatore della banca dati può cercare un qualunque proverbio (scorrendo una lista o cercando una forma in esso contenuta), individuarlo nelle quattro raccolte, e, una volta privilegiata una raccolta di accesso, accedere automaticamente alle versioni uguali o simili presenti nelle altre tre.

L’architettura della banca dati implica quindi la fusione di una sezione di un archivio digitale (con i manoscritti A e B riprodotti in digitale e con la trascrizione elettronica delle carte) e di uno scaffale di una biblioteca digitale (quella relativa alle due edizioni Capponi), e la progettazione e realizzazione di strumenti informatici di individuazione e gestione delle varianti di uno stesso proverbio.

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